Fa che il tuo occhio nella stanza sia un cero 
lo sguardo un lucignolo,
fammi essere cieco quel tanto
da mettergli fuoco.
Paul Celan




Il Panopticon nasce allo scopo di  indurre nel detenuto uno stato cosciente di permanente visibilità  che assicura il funzionamento automatico del potere. 
 In considerazione di ciò, Bentham ha stabilito il principio che il potere deve essere visibile e verificabile.

Visibile: il detenuto avrà sempre davanti agli occhi il contorno di altezza della torre centrale da cui è spiato. Non verificabile: il detenuto non deve mai sapere se lui è guardato in qualsiasi momento, ma deve essere sicuro che egli possa essere sempre così. Al fine di rendere la presenza o l'assenza del commissario non verificabile, in modo che i prigionieri, nelle loro celle, non possono nemmeno vedere l'ombra, Bentham previsto non solo veneziane alle finestre della sala di osservazione centrale, ma, al suo interno, le partizioni che intersecato la sala ad angolo retto e, per passare da un quarto alle altre, non le porte, ma a zig-zag aperture, per il minimo rumore, un lampo di luce, una luminosità a una porta socchiusa avrebbe tradito la presenza del tutore. 
Il Panopticon è una macchina per dissociare il vedere / essere visti : nell'anello periferico, si è totalmente visti, senza mai vedere; nella torre centrale, si vede tutto senza mai essere visto.
Ma il Panopticon non deve essere intesa come un edificio sogno: è il diagramma di un meccanismo di potere l ridotto alla sua forma ideale, il suo funzionamento, estratta da ogni ostacolo, resistenza o attrito, deve essere rappresentato da un sistema architettonico e ottico puro : è infatti una figura di tecnologia politica che può e deve essere staccato da ogni uso specifico.

“Panopticon”, colui che può vedere tutto. 

I prigionieri non sapevano mai se il guardiano li stava osservando o no. Nel primitivo progetto, il guardiano poteva collegarsi alle celle anche “in audio”, grazie a tubi di metallo che gli permettevano di ascoltare e di impartire ordini. Questo dettaglio fu poi tralasciato perché nel tubo conduttore dell’audio non era garantita l’unidirezionalità della comunicazione propria di tutto il dispositivo. 
Per fare il guardiano non occorrono particolari qualità: basta guardare.
 La famiglia del guardiano, ospitata nella torre, collabora alla sorveglianza e non costa nulla all’Amministrazione. Secondo Bentham la struttura architettonica del Panopticon si poteva applicare a quasi tutti gli edifici pubblici.
La visione panottica è una visione differenziale, asimmetrica.

La visibilità è una trappola




Immagini del carcere di Stateville. Tratte dal film Call Northside 777 (1948)


Carcere di Santo Stefano (1795)



 Léopold Lambert , Flaktrum Archives.Competition for (un)restricted access competition 2012 (funziona al contrario del panopticon)


San Gimignano (con le sue antiche 72 torri, aveva in se gli stessi principi del  panopticon )

In "Sorvegliare e punire", Foucault assegna una figura forte della paranoia utopica della governamentalità del moderno, quando fa interagire due paradigmi di disciplina e di esclusione: la peste e la lebbra. 
Il diagramma della peste è quello del contagio che si trasmette quando i corpi si mescolano. Si tratterà allora di chiudere gli spazi e di separare le persone: la città dal suo territorio agricolo, ogni quartiere dal suo prossimo, ogni casa in ogni strada.  Nel pensiero politico moderno si viene così elaborando, secondo Foucault, un complesso doppio schema: quello di una divisione binaria (normale-anormale, incluso-escluso, occupato-disoccupato) e quello di un’assegnazione coercitiva e individualizzante dei processi di differenziazione. La composizione di queste pratiche di un potere estensivo che preme su tutti i corpi e su tutti gli spazi “è l’utopia della città perfettamente governata” che caratterizza l’Occidente moderno.
 E il Panopticon di Bentham, è la figura architettonica di questa composizione ampiamente trattata da Foucault. Ma con un’osservazione però: non tanto, o non solo, la figura del Panopticon è centrata sull’ottico, su uno sguardo che sorveglia e che viene interiorizzato, quanto piuttosto sul maccainico e cioè su un motore centrale che comanda tutto il movimento delle macchine a cui sono assoggettati gli operai, e che impone e inserisce il tempo astratto della produzione nella temporalità comune delle loro vite. Così viene sancita una relazione di lavoro e di assoggettamento per l’insieme delle attività e dell’agire a partire dalla rivoluzione industriale. Questa relazione rende la fabbrica una delle figure egemoniche nella costituzione dello spazio della città del moderno. L’effettualità di questi paradigmi e di queste relazioni pensabili nella periferizzazione della città del moderno, va oltre la trasparenza del loro aspetto formale è , come sottolinea Foucault, “una realtà spessa,pesante” è fisica e concerne l’esistenza." (da La città deterritorializzata)


Carcere dell'isola della gioventù , Cuba.

"Ci sono anche,  in ogni cultura, in ogni civiltà, luoghi reali - luoghi che esistono e che si formano nella stessa fondazione della società - che sono qualcosa come contro-luoghi, una sorta di utopia effettiva in cui i siti reali, che si possono trovare all'interno della cultura, sono contemporaneamente rappresentati, contestati, e invertiti. Luoghi di questo tipo sono al di fuori di tutti i luoghi, anche se può essere possibile indicare la loro posizione nella realtà. Perché questi luoghi sono assolutamente diversi da tutti i siti che essi riflettono e io li chiamo per contrasto alle utopie, eterotopie.
Credo che tra utopie e questi ben altri luoghi, queste eterotopie, ci potrebbe essere una sorta di misto, l'esperienza comune, che sarebbe lo specchio. 
Lo specchio è, dopo tutto, una utopia, dato che è un luogo senza luogo. " (da Michel Foucault. Of Other Spaces (1967), Heterotopias. )
Carcere di Millbank  – London (1821)
Roundhouse – Fremantle (Australia 1830)
Carcere di Carabanchel – Madrid (1944)
Carcere di San Vittore- Milano (1880)


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